Conferenze del 7 febbraio 2023
Stefania Fogagnolo: La Velia dopo il 1932: le conoscenze di epoca romana.
Angela Napoletano: Le preesistenze medievali nell'area di Palazzo Silvestri Rivaldi.
La Velia dopo il 1932: le conoscenze di epoca romana.
Frequentata fin dall’epoca arcaica, la collina della Velia si caratterizzò sin dall’età repubblicana per un’occupazione soprattutto di tipo residenziale, con l’impianto di ricche domus. Con Nerone la collina fu inglobata nei piani architettonico monumentali, mai conclusi, della nuova residenza imperiale e che diedero l’avvio a interventi di progressiva riduzione e obliterazione delle pendici collinari. Durante i lavori di sbancamento degli anni 1931-1932, nella zona tra la basilica di Massenzio e il Pio Istituto Rivaldi furono individuati alcuni resti pertinenti ad un tessuto edilizio abitativo di età imperiale e fu intercettata parte di una domus forse risalente alla metà del I secolo d.C., con ampliamenti dell’inizio del II secolo. Le imponenti strutture, dopo una rapida documentazione, vennero completamenti distrutte, sacrificate, al pari della maggior parte delle presenze antiche rinvenute di epoca romana e non solo, alla necessità del tracciato lineare di via dell’Impero. Il loro rinvenimento rimase inoltre avvolto da un’insolita assenza di risonanza pubblica rispetto alle altre scoperte.
Attraverso le preziose testimonianze della documentazione redatta all’epoca, principalmente grafica e fotografica, conservate presso gli archivi della Sovrintendenza Capitolina, si traccia un quadro dei principali contesti archeologici di epoca romana rinvenuti durante le operazioni di sbancamento, che rimangono comunque una valida testimonianza delle fasi insediative che interessarono in epoca romana la sella collinare di raccordo tra le pendici del Palatino e l’Esquilino.
Stefania Fogagnolo, archeologa, si è laureata e specializzata in Topografia di Roma e dell’Italia Antica presso l’Università Sapienza di Roma, dove ha anche conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Archeologia. Dopo una lunga attività di scavi archeologici di emergenza e di ricerca, in particolare nell’area del centro storico di Roma, da alcuni anni lavora in Sovrintendenza Capitolina presso l’Ufficio dei Mercati di Traiano-Fori Imperiali, per il quale ha seguito lo scavo di Via Alessandrina e di Largo Corrado Ricci. È autrice di diverse pubblicazioni scientifiche e divulgative. È co-curatrice della mostra allestita nel Museo dei Fori Imperiali: 1932, l’elefante e il colle perduto (2022).
Le preesistenze medievali nell’area di Palazzo Silvestri-Rivaldi
A seguito dell’incarico affidato nel 2006 alla Sovrintendenza Capitolina per redigere un piano di fattibilità per il recupero del palazzo Silvestri - Rivaldi e il suo utilizzo a fini museali in vista di un accordo con l’Istituto S. Maria in Aquiro, proprietario dell’immobile, fu costituito un gruppo di ricerca per studiare la fabbrica, rintracciare nuovi documenti e riunire le diverse informazioni sull’argomento. Da questa ricerca è emerso che il palazzo è il frutto di interventi apportati in varie epoche alla residenza che Eurialo Silvestri fece costruire nel rione Monti, sulla collina della Velia, situata tra la via sacra e via del Colosseo, la valle dell’Anfiteatro e quella verso la Subura, in corrispondenza dell’antico Foro della Pace e nelle immediate vicinanze del Foro Transitorio. Lo studio delle fasi costruttive ha fornito l’occasione per fare chiarezza anche sul tessuto urbanistico dell’area in cui esso fu realizzato, apportando così alcuni significativi mutamenti. I lavori intrapresi determinarono, infatti, la distruzione delle chiese di S. Maria “arcus aurei” (o “de arcu aureo”) e della cappella o oratorio di S. Margherita; i successivi ampliamenti del palazzo causarono anche la definitiva scomparsa della chiesa di S. Maria de Cambiatoribus e della vicina Torre della Contessa. Attraverso lo studio dei documenti di archivio e le vedute storiche si è cercato di ricostruire le fasi salienti di queste strutture esistenti fin dall’età medievale, ipotizzandone l’ubicazione e mettendole in rapporto con gli edifici circostanti.
Angela Napoletano: laureata in Lettere presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", Cattedra di Rilievo ed Analisi Tecnica dei Monumenti Antichi (1988) dove ha conseguito anche il diploma di specializzazione alla Scuola Nazionale di Archeologia di Roma (1997). Ha svolto attività di scavo, di ricognizione e di rilievo in Italia e all’estero; è stata presidente per 13 anni della Cooperativa L.A.T.E.R.E.S. Archeologia e Territorio e socio fondatore dell'Associazione Culturale L.A.T.E.R.E.S. con cui ha svolto attività didattica presso i principali monumenti di Roma e del Lazio. Dal 2002 è in organico nella Sovrintendenza Capitolina dove attualmente ricopre il ruolo di Curatore Beni Culturali incaricata delle attività tecnico-scientifiche relative alla tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-architettonico di Villa Borghese e Villa Balestra, della gestione, conservazione e valorizzazione della sezione antiquaria dei depositi di sculture di Villa Borghese allestiti presso il Museo Pietro Canonica e il Casino del Graziano. È autrice di diversi articoli scientifici.
Alle conferenze segue una visita alla mostra 1932, l’elefante e il colle perduto
Le conferenze vengono registrate e messe online sulla pagina FB dei Mercati di Traiano la settimana successiva
Informazioni
Martedì 7 febbraio 2023 ore 15.30, durata 90' (1h conferenze + 30' visita alla mostra)
Partecipazione con il biglietto d'ingresso secondo tariffazione vigente
Prenotazione obbligatoria allo 060608 (tutti i giorni 9.00-19.00)
Massimo 30 partecipanti
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