Foro di Traiano

 Il Foro di Traiano venne inaugurato nel 112 d.C., a completare il grande quartiere monumentale dei Fori Imperiali, mentre la Colonna di Traiano lo fu l’anno successivo, insieme al ricostruito tempio di Venere Genitrice nel Foro di Cesare.

Ricostruzione grafica del Foro di Traiano

Lo spazio per erigere l’enorme complesso (300 x 185 m), essendo insufficiente l’area rimasta libera ai piedi dei colli, venne ricavato tagliando le pendici del Quirinale e del Campidoglio, collegate da una sella montuosa. Le opere di scavo furono probabilmente iniziate già sotto Domiziano, parallelamente alla sistemazione del Foro di Nerva. L’impresa, che dovette essere interrotta dopo la morte di questo imperatore, assassinato in una congiura nel 96 d.C., fu proseguita da Traiano e finanziata con il bottino ricavato dalla conquista della Dacia (attuale Romania), condotta in due successive campagne militari (101-102 e 105-106 d.C.) e conclusa con la sconfitta e sottomissione dei Daci e la morte del loro re Decebalo. Architetto dell’opera fu Apollodoro da Damasco, ingegnere militare che aveva accompagnato l’imperatore nella guerra vittoriosa.
La pianta del Foro di Traiano si presentava più articolata e complessa rispetto a quella dei suoi predecessori: comprendeva, infatti, una vasta piazza, fiancheggiata da portici con retrostanti esedre, dominata da un lato dall’imponente Basilica Ulpia, alle cui spalle si ergeva la Colonna di Traiano, tra i due ambienti interpretati come biblioteche; sul lato opposto, la piazza era chiusa da un ampia sala a pianta trisegmentata (con settore centrale rettilineo e settori laterali obliqui verso l’interno), la cui monumentale facciata colonnata faceva da sfondo alla colossale statua equestre dell’imperatore, e, alle spalle del settore centrale di questa, da un cortile quadrangolare che doveva mettere il complesso in comunicazione con il Foro di Augusto.
Il monumentale complesso era utilizzato come sfondo solenne di cerimonie pubbliche, testimoniate in più occasioni dalle fonti antiche, e per l’erezione di statue, destinate ad onorare personaggi illustri nelle varie epoche.