Progetto didattico Exemplum - Un ponte tra i popoli

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01/10/2009 - 31/03/2010
Mercati di Traiano Museo dei Fori Imperiali

Del progetto fanno parte integrante tre “cortometraggi” prodotti appositamente che danno conto in modo suggestivo ed evocativo dello spirito dell’iniziativa.

Il progetto, avviatosi nell’ottobre del 2009, in occasione dell’inaugurazione della mostra di Michelangelo Architetto ai Musei Capitolini, ha l’obiettivo di studiare personaggi storici ed eminenti esponenti delle arti che hanno vissuto una vita esemplare attraverso l’indagine della loro biografia, delle opere da loro prodotte, della critica e della relativa filmografia.

Oggi più che mai si rivela necessario l’analisi delle vite dei personaggi che hanno cambiato la storia e influenzato i posteri. L’esempio di questi personaggi illustri può riuscire a risvegliare la creatività dell'uomo moderno. Il percorso, come detto, è partito con la figura di Michelangelo alla ricerca del fenomeno originale che è prodotto dalla sua arte.

Un ponte tra i popoli - Progetto didattico "Exemplum"

Un ponte tra i popoli

Traiano l’Optimus Princeps fu considerato un uomo giusto dai suoi contemporanei e tale rimase nella storia, tanto che lo stesso Dante nella Divina Commedia lo fa addirittura battezzare da Gregorio Magno per consentirgli di accedere al paradiso. In questo caso l’essere giusto di Traiano è superiore alla fede nell’unico Dio. In effetti sappiamo che era stato un uomo morigerato di costumi, aveva avuto una sola moglie: Plotinia e aveva sempre anteposto alla sua persona di imperatore il senato e le leggi, riuscendo a conciliare principato e “libertas”.
Fu l’ultimo grande imperatore – conquistatore come dimostra la sottomissione della Dacia e dell’Armenia, della Siria e della Mesopotamia. L’ultimo a riuscire a mantenere sia i confini che la pace nell’immenso impero romano, impresa che era riuscita al solo Augusto prima di lui.
Plinio il Giovane elogia la figura di Traiano, nel Panegirico dedicato all’imperatore del 100 d.c., come quella di un uomo giusto e tollerante, capace di governare rettamente e garantire una vita dignitosa a tutti i cittadini romani.
“il nostro padre comune (Traiano) con il suo intervento, con la sua competenza e con la sua scrupolosa dedizione aperse vie, spalancò porti, dotò nuovamente le terre di strade, ripristinò le comunicazioni del mare con le spiagge e delle spiagge con il mare, e con il commercio congiunse così strettamente popolazioni remote che quanto veniva prodotto da qualche parte sembravo esserlo in tutte le regioni. Non possiamo forse vedere come, senza recare ingiustizia a nessuno, tutte le annate apportino abbondanza che straripa al di là delle nostre esigenze? Certo i raccolti non vengono più portati via dai nostri alleati, mentre elevano inutili lamenti angosciosi, come se si trattasse di una preda strappata da un paese nemico, destinata ad andare a male nei nostri magazzini. Ci pensano loro a farci affluire le derrate prodotte dalla terra, fatte crescere dal clima, portate dall’annata: siccome non vengono sottomessi a pesanti imposte saltuarie sono più in grado di fare fronte ai vecchi tributi. Il fisco compera realmente quello che sembra comprare ufficialmente. Di qui le copiose provviste, di qui le vettovaglie il cui prezzo risulta dal punto d’incontro tra chi propone una cifra e chi propone una merce, di qui il fatto che da noi c’è sazietà, e fame da nessuna parte.” E nell’Elogio a Roma Elio Aristide afferma che: “ora è in verità possibile per un greco e per un non greco, con o senza i suoi beni, viaggiare per qualsiasi destinazione scelga, senza difficoltà come colui che va da patria a patria; né porte Cilicie gli incutono paura, né le strette e sabbiose piste che dall’Arabia vanno verso l’Egitto, né montagne inaccessibili, né immensi corsi di fiume, né inospitali tribù di barbari; ma per la sua sicurezza gli è sufficiente essere cittadino romano, o meglio, uno di quelli che stanno sotto l’impero romano.”
Traiano aveva compreso che un impero così vasto poteva sopravvivere solo con il métissage fra i popoli che lo componevano. La sua politica fu tollerante e aperta verso le culture altre dell’impero con l’obiettivo di creare un grande popolo con pari diritti di cittadinanza. Lo testimonia la fioritura delle vie di comunicazione e di commercio come sottolinea Plinio nel suo Panegirico dell’imperatore.
Anche l’arte e la cultura erano fondamentali per Traiano per rafforzare l’unione del popolo romano e sappiamo come fu tollerante con gli intellettuali del suo tempo quali Tacito e Plinio.
La colonna traiana che celebrava la vittoria dei romani sui Daci è il più grande documentario istoriato dell’antichità con circa 2.500 figure. Grazie ad essa possiamo sapere cose della cultura rumena e del suo popolo che sarebbero andate di certo perdute: come si vestivano, che tattiche di guerra adoperavano, come erano le loro città. I Daci sono raffigurati esaltandone la cultura e soprattutto la forza militare. Sia Traiano che il capo dell’esercito nemico il re Decebalo sono rappresentati come capi carismatici e degni d’onore.

Informazioni

Luogo Mercati di Traiano Museo dei Fori Imperiali
Tipo
Visita didattica

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